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26/7/04 - 8043 click

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penna Lettera ad un'adolescente

Leggi questa mia lettera come se fosse un piccolo romanzo. Ogni secondo, ogni istante della nostra vita è una fotografia racchiusa in un libro, scritto con le nostre mani. Ogni giorno si volta la pagina e il foglio bianco secondo dopo secondo, attimo dopo attimo si riempie di frasi e di storie nelle storie.
Chi ha detto, chi può dire che un’adolescente non possa capire un adulto? Chi può affermare con sicurezza che non possa leggere ed interpretare i percorsi che anche lei prima o poi dovrà intraprendere? Solitamente “noi” adulti crediamo che gli adolescenti non abbiano la capacità di giudizio, che non sappiano fare valutazioni profonde, che il loro pensiero sia solo un pensiero effimero e superficiale; ma non è così, non è così per me. L’anima delle persone non ha età, ci accompagna all’inizio del nostro libro, lungo o corto che sia, ci guida, ci sostiene, ha bisogno di essere nutrita e curata; non ha voce, né lacrime reali, non ha tempi di attesa o di riposo, non dorme, non lavora e non ingombra spazio. Ma è sempre lì, dentro di noi, ci ascolta e ci parla, ci accompagna nelle decisioni e nelle indecisioni; è lei che ci fa perdere per poi farci ritrovare; lei ha accompagnato i tuoi primi incerti passi e le tue risate sull’altalena, le tue prime lacrime di paura o di rabbia, le tue prime speranze e le tue prime delusioni; ti ha insegnato a scrivere e a leggere il tuo libro... pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, paragrafo dopo paragrafo... è sempre lì e attende che tu le chieda le cose per poterti rispondere.
Lei interpreta le tue paure e ti farà sicuramente capire quello che io adesso ti scriverò. Perché scrivere e non parlare? Le parole escono dalla nostra anima... ma si perdono attraverso il nostro corpo che ha un’età. Il corpo è una scatolina, più o meno bella, dove sono racchiuse le nostre idee che riusciamo ad esprimere con la parola. L’esteriorità confonde chi ci ascolta, lo distrae, crea in lui pregiudizi e preconcetti, legati al nostro volto, al timbro e all’accento del nostro linguaggio, all’espressione degli occhi al muoversi delle nostre labbra... le parole entrano e a volte escono come sono entrate... non è detto che passino attraverso la nostra anima. Le cose scritte sono fissate nel tempo, segnano le nostre memorie e possono essere rilette e reinterpretate più volte; non hanno filtri esteriori ed è più semplice trasmettere sulla frequenza della nostra anima.
Io ho 50 anni tu ne hai solo 13 ma qui... su questo foglio non sono a confronto le mie rughe e le mie stempiature con la tua pelle liscia e le tue giovani ossa. Qui sono a confronto due anime... diverse, ma nello stesso in grado di parlare fra loro senza alcun imbarazzo.
Io sono tuo padre e nutro nei tuoi confronti un amore “sconsideratamente” grande. Un amore che è lo stesso che hai tu dentro, che si sovrappone, si interseca e va a combaciare perfettamente. Un amore inconscio che ci legherà tutta la vita. E’ un amore che non ha ritorni di comodo o di opportunità, è incondizionato e non conosce interruzioni. Sto scrivendo una pagina della mia vita che è importantissima per me. Le persone cambiano, la vita ci mette a dura prova. Se la nostra soglia di sensibilità è molto attenta tutto ciò che ci circonda non passa inosservato; c’è un momento “topico” di questo nostro viaggio in cui ci si ferma un istante a riflettere... ci si interroga... ci si guarda indietro, si sfogliano le vecchie pagine ingiallite del nostro libro; alcune bellissime altre meno belle; l’importante che siano tutte pagine vissute in prima persona, senza che alcunché abbia potuto ostacolare la nostra libertà profonda.
In questo momento tuo padre ha fatto questo; si è fermato un istante ha riflettuto e, pur soffrendo, ha capito che vuole ritrovare se stesso. Mi sono perso in un cammino difficile e mi sono reso conto che facevo del male a me stesso e alle persone che mi circondavano, trasmettendo a loro solo ansie, noia e tristezza. Io mi reputo una persona gioiosa e ironica, negli ultimi tempi non riuscivo proprio a trovare una ragione valida per continuare a vivere in quel modo. Ho difficoltà a parlare con tua madre, forse lei è una persona troppo chiusa o forse, e questo sarebbe più grave, vive in una realtà superficiale per paura forse di affrontare se stessa; ma queste considerazioni sono troppo personali e non ho alcun diritto a giudicarla, e quello che più conta ci si deve rendere conto che le persone sono entità autonome ed ognuno ha le sue idee il suo modo di reagire e di porsi davanti alle problematiche; forse sono io che ho sbagliato e che continuo a sbagliare e tutto nasce da incomprensioni che lentamente sono arrivate al punto di non essere più risolte. Io ho stima di tua madre e anche tu devi averne, perché è una persona buona e piena d sentimento nei tuoi confronti e in quelli di Marcello e Fabrizio, asseconda le sue decisioni anche se ti sembreranno ingiuste. Io l’ho amata e credo che non potrò smettere di volerle bene, ma in questa fase della mia vita ho bisogno della mia solitudine. La mia “solitudine” non significa essere soli... essere tristi... io ho bisogno di leggere dentro di me per avere degli stimoli nuovi.
Io ti voglio un bene dell’anima e voglio bene anche a Fabrizio e Marcello nello stesso modo. Ho paura di perdervi, ho paura di non essere compreso da voi. Sono quasi 3 mesi che non sto più a casa e sono certo che in alcuni momenti vi manco, vorrei che il vostro pensiero fosse sempre un pensiero positivo e che se vi ho fatto del male è solo stato un bisogno di non distruggere me stesso.
Io rinascerò migliore da questa mia esperienza e il tempo ve ne darà la prova. In futuro spero di poter avere un posticino nel tuo cuore... e se avrai bisogno di me, se vorrai parlare con la mia anima, lei ti ascolterà come Miguel... (ti ricordi la mia poesia?) Nella vita tutto cambia, tutto passa e si trasforma; non aver paura dei tuoi cambiamenti e prendili come una cosa positiva. Sei una ragazza intelligente e molto sensibile, hai mille pregi e nessuno, ne sono sicuro, riuscirà a legare il tuo spirito libero. Tu crescerai e maturerai e so che rileggerai questa mia letterina altre volte. Non lasciare che la mia anima ti abbandoni, portala dentro di te... sempre, nelle gioie e nel dolore... e se hai sofferto per me, se ancora soffri, cerca di perdonarmi.
Ti voglio tanto bene cucciola mia.
Papà.

Scritto da emozioni



Commenti (69):
gaietta
alle 17:38:35
del 1/2/07
beh!qst libro dovevo leggerlo per poi fare una relazione...ma alla fine sono riuscita a leggerlo solo fino a pag 30...per me è noiosissimo e non lo leggerei mai più...domani devo portarla a scuola la relazione,nn so cosa scrivere!!!aiutooo
Cleopatra
alle 15:26:05
del 9/12/06
Delle volte si possono commettere degli errori non siamo perfetti ed è umano sbagliare!Ci sono errori che ti fanno un male indicibile altri che riesci a perdonare con più facilità altri in cui non riesci a mettere l'orgoglio da parte!Molti genitori hanno commesso errori imperdonabili(non sto qui' ad elencarli)ognuno sa il fatto suo!Però credo fermamente una cosa:chi ha la fortuna di avere ancora i genitori godeteveli,se ci sono tensioni incomprensioni fate il primo passo,i genitori sono le persone che più ci amano che ci dicono nel bene e nel male tutto senza un secondo fine,quelle persone che quando stai per piangere ti stringono forte,non è sempre cosi' certo,però quando c'è una minima possibilità è sempre meglio tenere buoni rapporti e amarli per sempre!
stefano
alle 13:09:24
del 7/5/06
e bellissima e sincera voto 10
ilary
alle 16:48:19
del 18/4/06
è bellissima non so esprimermi l'unica frase è"se aveta la possibilità di avere un padre sfruttatela perchè tra un momento a l'altro non ci potrà essere più"e ve ne pentirete.....
ornella...88
alle 18:04:58
del 8/3/06
è una lettera molto profonda è veramente fantastiva
Paola
alle 14:43:25
del 2/1/06
Cara Carlotta,
ho conosciuto tuo padre in momento molto particolare della sua vita. Era pieno di confusioni ed incertezze, stava in qualche modo cercando se stesso. Capita anche agli adulti, molto spesso di aver confusione. Tu allora eri ancora piccola, anche se forse ti sembrava di essere già grande, e lui aveva molta paura di ferirti. Credo tu sia stata la prima persone della quale mi ha parlato. Eri sempre presente nei suoi discorsi. L'amore nei tuoi confronti era più che evidente, non poteva proprio fare a meno non solo di pensarti costantemente, ma di parlare di di te.
E' così che ti ho conosciuta, e passo passo, anche se ho visto il tuo volto solo in fotografia, ti ho conosciuta, dolce e sensibile come ti descriveva tuo padre. So che anche tu hai sentito parlare di me, ma questo non ha importantza, anche perchè io non volevo assolutamente essere un elemento disturbatore nel vostro rapporto; non volevo ti fossero create paure o qualsiasi altro sentimento negativo. Volevo non pormi tra te e tuo padre, non volevo tu pensassi neppure per un istante di essere seconda nel suo cuore, semplicemente perchè non lo sei e non lo sei mai stata. Sei sempre stata in cima ai suoi pensieri e ai suoi sentimenti e sempre lo sarai.
Cara Carlotta, probabilmente non leggerai mai queste mie parole, ma se solo potessi sentirle vorrei dirti che sei una ragazza fortunata ad avere un padre che ti ama così profondamente, indiscutibilmete,e totalmente.
valeria
alle 22:58:16
del 23/11/05
un padre deve stare vicino alla propria figlia...nel bene e nel male,un padre deve anche riscoprire se stresso...ma ricorda tu dici che tutto cambia...non è vero,la vita non cambia mai c'è sempre la stessa routine,c'è sempre qlcosa...1 persona rimane tale,i sentimenti rimangono tali...non sempre le cose cambiano...poi rileggere le pagine gialle del tuo libro e vedere tutto come un grande ricordo ma ciò non ti porterà indietro nel tempo...devi stare con i piedi a terra e cercare di non sognare nulla cambia...stai vicino a tua figlia che è la cosa + importante
vanish
alle 08:30:12
del 15/11/05
io devo dire che non non sono daccordo..un padre deve stare vicino al proprio figlio e soprattutto volegli bene!


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