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26/7/04 - 8042 click

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penna Lettera ad un'adolescente

Leggi questa mia lettera come se fosse un piccolo romanzo. Ogni secondo, ogni istante della nostra vita è una fotografia racchiusa in un libro, scritto con le nostre mani. Ogni giorno si volta la pagina e il foglio bianco secondo dopo secondo, attimo dopo attimo si riempie di frasi e di storie nelle storie.
Chi ha detto, chi può dire che un’adolescente non possa capire un adulto? Chi può affermare con sicurezza che non possa leggere ed interpretare i percorsi che anche lei prima o poi dovrà intraprendere? Solitamente “noi” adulti crediamo che gli adolescenti non abbiano la capacità di giudizio, che non sappiano fare valutazioni profonde, che il loro pensiero sia solo un pensiero effimero e superficiale; ma non è così, non è così per me. L’anima delle persone non ha età, ci accompagna all’inizio del nostro libro, lungo o corto che sia, ci guida, ci sostiene, ha bisogno di essere nutrita e curata; non ha voce, né lacrime reali, non ha tempi di attesa o di riposo, non dorme, non lavora e non ingombra spazio. Ma è sempre lì, dentro di noi, ci ascolta e ci parla, ci accompagna nelle decisioni e nelle indecisioni; è lei che ci fa perdere per poi farci ritrovare; lei ha accompagnato i tuoi primi incerti passi e le tue risate sull’altalena, le tue prime lacrime di paura o di rabbia, le tue prime speranze e le tue prime delusioni; ti ha insegnato a scrivere e a leggere il tuo libro... pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, paragrafo dopo paragrafo... è sempre lì e attende che tu le chieda le cose per poterti rispondere.
Lei interpreta le tue paure e ti farà sicuramente capire quello che io adesso ti scriverò. Perché scrivere e non parlare? Le parole escono dalla nostra anima... ma si perdono attraverso il nostro corpo che ha un’età. Il corpo è una scatolina, più o meno bella, dove sono racchiuse le nostre idee che riusciamo ad esprimere con la parola. L’esteriorità confonde chi ci ascolta, lo distrae, crea in lui pregiudizi e preconcetti, legati al nostro volto, al timbro e all’accento del nostro linguaggio, all’espressione degli occhi al muoversi delle nostre labbra... le parole entrano e a volte escono come sono entrate... non è detto che passino attraverso la nostra anima. Le cose scritte sono fissate nel tempo, segnano le nostre memorie e possono essere rilette e reinterpretate più volte; non hanno filtri esteriori ed è più semplice trasmettere sulla frequenza della nostra anima.
Io ho 50 anni tu ne hai solo 13 ma qui... su questo foglio non sono a confronto le mie rughe e le mie stempiature con la tua pelle liscia e le tue giovani ossa. Qui sono a confronto due anime... diverse, ma nello stesso in grado di parlare fra loro senza alcun imbarazzo.
Io sono tuo padre e nutro nei tuoi confronti un amore “sconsideratamente” grande. Un amore che è lo stesso che hai tu dentro, che si sovrappone, si interseca e va a combaciare perfettamente. Un amore inconscio che ci legherà tutta la vita. E’ un amore che non ha ritorni di comodo o di opportunità, è incondizionato e non conosce interruzioni. Sto scrivendo una pagina della mia vita che è importantissima per me. Le persone cambiano, la vita ci mette a dura prova. Se la nostra soglia di sensibilità è molto attenta tutto ciò che ci circonda non passa inosservato; c’è un momento “topico” di questo nostro viaggio in cui ci si ferma un istante a riflettere... ci si interroga... ci si guarda indietro, si sfogliano le vecchie pagine ingiallite del nostro libro; alcune bellissime altre meno belle; l’importante che siano tutte pagine vissute in prima persona, senza che alcunché abbia potuto ostacolare la nostra libertà profonda.
In questo momento tuo padre ha fatto questo; si è fermato un istante ha riflettuto e, pur soffrendo, ha capito che vuole ritrovare se stesso. Mi sono perso in un cammino difficile e mi sono reso conto che facevo del male a me stesso e alle persone che mi circondavano, trasmettendo a loro solo ansie, noia e tristezza. Io mi reputo una persona gioiosa e ironica, negli ultimi tempi non riuscivo proprio a trovare una ragione valida per continuare a vivere in quel modo. Ho difficoltà a parlare con tua madre, forse lei è una persona troppo chiusa o forse, e questo sarebbe più grave, vive in una realtà superficiale per paura forse di affrontare se stessa; ma queste considerazioni sono troppo personali e non ho alcun diritto a giudicarla, e quello che più conta ci si deve rendere conto che le persone sono entità autonome ed ognuno ha le sue idee il suo modo di reagire e di porsi davanti alle problematiche; forse sono io che ho sbagliato e che continuo a sbagliare e tutto nasce da incomprensioni che lentamente sono arrivate al punto di non essere più risolte. Io ho stima di tua madre e anche tu devi averne, perché è una persona buona e piena d sentimento nei tuoi confronti e in quelli di Marcello e Fabrizio, asseconda le sue decisioni anche se ti sembreranno ingiuste. Io l’ho amata e credo che non potrò smettere di volerle bene, ma in questa fase della mia vita ho bisogno della mia solitudine. La mia “solitudine” non significa essere soli... essere tristi... io ho bisogno di leggere dentro di me per avere degli stimoli nuovi.
Io ti voglio un bene dell’anima e voglio bene anche a Fabrizio e Marcello nello stesso modo. Ho paura di perdervi, ho paura di non essere compreso da voi. Sono quasi 3 mesi che non sto più a casa e sono certo che in alcuni momenti vi manco, vorrei che il vostro pensiero fosse sempre un pensiero positivo e che se vi ho fatto del male è solo stato un bisogno di non distruggere me stesso.
Io rinascerò migliore da questa mia esperienza e il tempo ve ne darà la prova. In futuro spero di poter avere un posticino nel tuo cuore... e se avrai bisogno di me, se vorrai parlare con la mia anima, lei ti ascolterà come Miguel... (ti ricordi la mia poesia?) Nella vita tutto cambia, tutto passa e si trasforma; non aver paura dei tuoi cambiamenti e prendili come una cosa positiva. Sei una ragazza intelligente e molto sensibile, hai mille pregi e nessuno, ne sono sicuro, riuscirà a legare il tuo spirito libero. Tu crescerai e maturerai e so che rileggerai questa mia letterina altre volte. Non lasciare che la mia anima ti abbandoni, portala dentro di te... sempre, nelle gioie e nel dolore... e se hai sofferto per me, se ancora soffri, cerca di perdonarmi.
Ti voglio tanto bene cucciola mia.
Papà.

Scritto da emozioni



Commenti (69):
martina
alle 19:41:08
del 20/6/09
proprio bella. in questa lettera mi ci sono rispecchiata!! grazie mi hai fatto capire molto...
sara
alle 14:29:31
del 28/4/09
bellixima..veramente complimenti..è tt verità questa....hihihihi...anch'io sono in piena adolescenza e poxo assicurare che di problemi non cene sono mai abbastanza..:)
KEKKA
alle 19:56:19
del 20/4/09
NN SN UNA MAMMA ANZI SN UNA FIGLIA ADOLESCENTE ...MI PIACE MOLTO QUELLO KE RACCONTA QUESTO PAPA A SUA FIGLIA
Linda
alle 20:31:39
del 10/3/09
Oggi, posso dire di essere molto felice solo perchè qualche bella notizia ha rallegrato i miei due figli. Mi sento davvero una mamma terribilmente "chioccia"!!!
kiah.
alle 22:31:01
del 28/1/09
uau. lacrime, malinconia, serenità.
dea
alle 16:44:56
del 28/11/08
bellissima............. Io anke
se vorrei, nn sarei mai capace di scrivere una cosa del genere.
DANIELA
alle 17:22:16
del 12/8/08
Non ho letto altre lettere di questo genere. Mio padre l'ho perso pochi mesi fa, fino al giorno del mio matrimonio mi è stato vicino ed ha sostituito molto bene nell'affetto la mia mamma persa ancora prima. Non posso rimproverargli nulla, il suo affetto grandissimo per tutti i familiari e in particolare per me, l'ho sempre avvertito e, ancora oggi, mi pare di averlo vicino con il suo consiglio e il sostegno morale. Mi ha dato sempre lezioni di vita ispirate al bello, alla rettitudine, all'onestà verso gli altri e mi chiedo se gli somiglio in qualche cosa. Cerco di imitarlo come genitore e soprattutto di essere giusta con i miei figli.
Lilia
alle 16:53:45
del 4/7/08
La lettera è un incanto, l'ho riletta anche se è lunga, ma scorrevole. Trovo giusto considerare le reazioni dei figli anche se le decisioni personali,, in quanto tali, vanno prese a prescindere dagli altri.Ciò che chiediamo a noi stessi non sempre coincide con il consenso altrui.Il papà in questione, forse chiede indirettamente scusa ai figli, fa raccomandazioni con frasi gentili, ma non riesce a sacrificarsi più di tanto per loro. Immaturità, pentimento, altri incontri, chi può sapere davvero la situazione in cui si trovano le persone, a volte ci sono necessità e imprevisti che sfuggono al controllo del pensiero e si cerca una giustificazione. La volontà e un po' di umilta' per i propri limiti non guasterebbero!


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