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10/2/04 - 88 click

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penna Sostiene Pereira

Sostiene Pereira

"Sostiene Pereira..." è così che Antonio Tabucchi inizia parecchi paragrafi del suo libro, un inno alla libertà ispirato in parte ad una storia vera e gridato dal giornalista di mezz'età, protagonista del romanzo, da un Portogallo sotto un regime politico semi dittatoriale, che appoggiava la Germania agli albori della seconda Guerra Mondiale.

Pereira è un giornalista che ha un po' tirato i remi in barca con la morte della moglie; non gli interessa più molto di ciò che accade nel mondo, non capisce perché tutti siano così agitati, ha soltanto paura della morte e di questo può parlare soltanto con un suo amico e con il ritratto della moglie defunta, unico angelo che protegge i suoi pensieri, senza però dargli le risposte che lui vorrebbe sentirsi dare.

Alcuni incontri fortunati cambiano il modo di pensare di Pereira, lo fanno tornare giovane, lo scuotono, lo persuadono a fare qualcosa, a prendere finalmente una posizione.
Il mondo sta cambiando e Pereira riesce ora a vedere che ruolo può avere lui in tutto questo: non si chiede più perché ha assunto il giovane e assolutamente inutile praticante Monteiro Rossi, che non gli dà altro che pensieri e guai; non si chiede perché non lo ha licenziato quando ha scoperto che è un partigiano e non esita più a fornirgli il suo aiuto ogni volta che lui ne ha bisogno.

Pereira non pensa più soltanto al fatto che il medico gli ha proibito di mangiare frittate alle erbe e che non è più in grado di fare le scale di casa senza ritrovarsi in un bagno di sudore.
Sostiene Pereira, direbbe Tabucchi, che ormai pensa a perché la portinaia del giornale gli controlla le telefonate, a perché in un Paese che dovrebbe essere libero ed assicurare a tutti la libertà di parola, non può scrivere tranquillamente dei brani tratti da autori francesi.
Si interroga sul perché tanta gente, anche brava gente e non soltanto teste calde, come riteneva all'inizio, va a morire quando potrebbe starsene tranquilla a casa propria...

Pereira sbatte contro la censura, contro l'odio, contro la decisione di scegliere se sia giusto rimanere in silenzio a guardare e tacere o se invece sia finalmente venuto il momento di tornare a vivere la propria vita e combattare per ciò che è giusto.
Pereira si scopre uomo e diventa un eroe, non nel senso che potremmo dare alla parola... rischia, mette a repentaglio la propria vita per un ideale, per salvare anche un solo uomo dal terrificante pensiero che tutto ciò che è accaduto sia stato in qualche modo giusto.
Pereira al termine del libro rimane un semplice uomo. Un uomo che ha trovato il supremo coraggio di dire "No!".



Commenti (3):
una lettrice..
alle 23:31:50
del 9/1/09
ho finito di leggere questo libro non meno di qualche ora fa....che dire...fino a quasi la metà del libro ancora non capivo bene il senso del libro....anzi leggerlo mi dava noia e mi irritava quasi...era un tipo di scrittura ripetitiva e noiosa al punto giusto.Arrivata al punto in cui lui va nella clinica mi sn decisamente appassionata a questo libro...mi ci ritrovavo proprio e lì ho cominciato a vedere un libro + movimentato e soprattutto la differenza della vita di pereira prima e dopo essere andato in quella clinica......Pereira ha trovato il coraggio perso ormai da anni di andare contro una società che poneva dei limiti alla libertà di esprimersi di ogni individuo....quando lui stesso a vissuto ciò che stava accadendo in tutto il paese è stato lì che si è reso conto di tutto ciò che il mondo intorno a lui subiva ha deciso di reagire di non far passare inosservato quell'ennesimo sopruso....
Irepunk1990
alle 18:52:57
del 15/4/06
Pereira rappresenta il riscatto di tutti coloro che vivono nella nostalgia e nella rassegnazione, di coloro che non chiedono più niente dalla vita, di coloro che sono morti dentro prima ancora di accorgersene. Pereira è un eroe moderno: si libera della passività, della monotonia delle sue azioni, per diventare simbolo di speranza e di volontà d’azione dimostrandoci che solo il coraggio di fare le scelte più difficili porta al reale appagamento dell’uomo.
E. Ce
alle 17:12:48
del 2/3/05
immenso


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